Wednesday, February 15, 2012

Benito racconta











































Saturday, June 16, 2007

Croce al merito di guerra















IL PARTIGIANO BENITO

TORINO GIUGNO 1945











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Friday, June 15, 2007

NONNA LUCIA RICORDA ..

( in foto: NONNO BEPPE)
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TEMPI DI GUERRA.1942/43.Tre soli mesi di scuola,poi causa bombardamenti la scuola è stata chiusa.Mi era stata rilaciata la pagella per il primo trimestre e la votazione: una sola parola, "lodevole" scritta in diagonale su tutti i tre mesi.ALLARME E BOMBARDAMENTI.Suonavano le sirene delle fabbriche,una prima volta per dare il PREALLARME e dopo circa 10 minuti, risuonavano con l'allarme vero che imponeva di ripararsi senza altro indugio!Mia madre, nonna Battistina,era stanca ed aveva il "sonno duro"e nonno aspettava, sadico, di svegliarla solo dopo l'allarme vero mentre io l'imploravo di farlo subito;potete immaginare l'affanno di nonna e tutte le sere o notti era LA STESSA STORIA.Nonno Beppe a quel tempo era "fissato" di rimanere senza scarpe,quindi alla sera quando suonava il preallarme prendeva la valigia già pronta piena di scarpe (ma nient'altro) e si scendeva poi nelle cantine.Ricordo solo il primo bombardamento, dopo partimmo per Bagnasco.Si scendeva come detto nelle cantine quando suonava l'allarme e si risaliva, se illesi e se la casa aveva retto,con il CESSATO ALLARME.Quella volta, tutti seduti contro le pareti su panche improvvisate e con i finestrini ostruiti da sacchetti pieni di sabbia che dovevano proteggerci da schegge,abbiamo atteso pazientemente tra fischi di bombe che si sentivano scendere,boati lontani e vicini e si discuteva (gli adulti)di dove loro pareva caduto l'ordigno.....Ad un certo punto siamo stati completamente investiti dalla sabbia dei sacchetti messi alle finestre:la bomba era caduta dall'altra parte della strada;che fortuna eravamo illesi!L'ascensore crollato e così diverse pareti, unicamente per lo spostamento d'aria e tutti i vetri rotti.Risalendo al 4° piano dove si trovava il nostro alloggio,tutto era in frantumi, ma la mia attenzione si posò sul salvadanaio a forme di pesce, pure spaccato.(avevoi solo 6 anni).La mattina seguente nonna ed io partimmo col treno per Bagnasco. Tutte le strade erano piene di macerie e si camminava molto male.Così sono arrivata a Bagnasco mentre nonno ha continuAto a lavorare all'Hotel Turin dove aveva il bar in gestione e li poteva mangiare e dormire, mentre nonna Battistina piangeva per la situazione di aver perso la casa e la separazione da nonno.Dopo qualche tempo nonno spedì i mobili a Bagnasco, quelli del soggiorno, ora in garage, e camera da letto, ora alla scuolina di Mauro.Dopo è arrivato anche nonno lasciando definitivamente il lavoro di Torino.La città bombardata non aveva quasi più case agibili.Così sono stata iscritta per il seguito alla 1.a elementre di Bagnasco, ma la maestra dopo qualche tempo avvisava mia madre di non potermi più dare "lodevole" come a Torino, bensì abbligata a mettermi nei banchi con i maschi nella speranza di migliorare la mia condotta.Purtroppo non ci riuscì;era per me un'ottima posizione per un commercio di diversi articoli!(temperini, colori, gomme ecc.)che erravendo dalla città, pareva avessero un aspetto più attraente....L'edificio della scuola di Bagnasco era nuovo e grande e durante le vacanze estive venne deciso di "mimetizzarlo" sul tetto di un colore 'tuta mimetica'.Non l'avessero mai fatto....c'era ancora il decoratore sui tetti con secchielli e pennelli quando arrivarono gli aerei e lo bombardarono: il decoratore restò "scamiciato", ma salvo e potè narrare dello scampato pericolo e dello spavento preso.In autunno la scuola non era ancora aggiustata, così si adibirono piccole stanze che il Comune aveva in collina, la distanza era maggiore e per riscaldarci ognuno portava un "legno".Passarono così 3 anni e il ritorno a Torino fu solo nel 1945 per l'iscrizione alla 4° elementare presso le suore di via Cumiana.(la mia classe contava nr.52 alunne e la maestra,suor Lucia morì l'anno successivo si disse per TBC).In questa nuova scuola ci stavo tutto il giorno.In Torino moltissime case erano crollate, tutto in rovina, eravamo in coabitazione in Via S.Paolo nr.3.Casa vecchissima, fatiscente,gli spezzoni incendiari avevano bruciato il soffitto delle scale e le parti annerite ancora pendevano sulla testa di chi saliva.Inoltre i "servizi" acqua e WC, sul pianerottolo solo in comune per 3 famiglie e due olte la ns. avevano in casa ammalati di TBC.Rientrando da scuola solo la sera avevo così meno occasione di contatti con inquilini ammalati....Il ns. alloggio in subaffitto, era di una signora di Bagnasco PALMIRA che a servizio presso altra famiglia, rientrava nell'alloggio solo una volta la settimana quando era di riposo.Ricordo che tale donna aveva pure un figlio ricoverato a Collegno...e per l'alloggio era molto affezionata ai "decori" dello zoccolo e non ci permetteva di dare la tinteggiatura onde evitare che sparissero.In questo alloggio poi divenuto tutto ns. in affitto, provvedemmo a mettere lavandino in casa, fu grande traguardo! e lì vivemmo ben 6 o 7 anni.(nel frattempo degli ammalati di TBC qualcuno guarì mentre una bella ragazza di ventanni morì).Fu in questo alloggio che nonno lavorando con GARINO il pittore,(a quel tempo giovane barista) riceveva in omaggio su assicelle la prima PRODUZIONE dell'artista assolutamente sconosciuto,e mai soddisfatto del suo operato! e successe anche a volte,che noi avendo necessità di tali assi li utilizzavamo sotto la cucina a gas....(ricordo un lampione molto bello nella nebbia....La casa dei miei nonni di Bagnasco voi la conoscete e ricordate, ma a quei tempi la chiamavano "casa grande" PERCHE SEMPRE APERTA A TUTTI!chi venivaq per un po' di caffè, o patate o due cipolle ecc.c'er sempre un via vai d i gente e mia nonna, Biagina, povera in canna,ne aveva sempre per tutti, ma quando poi c'eran da pagare le tasse o fare spese varie che dirvi non so,mia mamma(nonna Battistina provvedeva)!.Così abbiamo iniziato il perioro degli "SFOLLATI"ricordo alcuni avvenimnti,ma non so dirvi le date.Agli inizie l'invasione dei tedeschi nonera ancora avvenuta,invece ricordo bene l'arrivo delle milizie italiane fasciste, su diversi camion che percorrevano la statale verso il colle di Nava, forse diretti al mare.Quel giorno in primavere nonno ed io eravamo nel "ciasro"a raccogliere girasolo da insalata(tarassaco) nella collina dietro casa ed assistavamo al passaggio della colonna.Oltre a noi, più in alto, c'erano nelle balze della collina, dei ragazzotti che con bastoni giocavano a combattersi ed ebbero la bella pensata di dirigere i loro bastoni vero i camion e fingere di colpirli.DALLA COLLINA LA STATALE DISTA CIRCA 5OO METRI....passarono pochi minuti e subito giunsero raffiche di mitre sparate dai camion che scambiarono i "bastoni" per vere armi.Due raffiche ci passarono davanti a meno d'un metro.Con pancia a terra percorremmo la distanza che ci separava da casa,una TRENTINA DI METRI,e qui giungemmo con la tremarella,ma illesi mentre le famiglie dei ragazzi, spaventate li cercavano;per fortuna nessuno fu colpito.Vennero poi richiamati i giovani di leva e dopo le formalita'dovettero presentarsi per essere caricati su camion e condotti al centro di reclutamento in Ceva.Zio Bruno partì,ma a Ceva non arrivò mai.In una curva, ci disse poi, quando il camion rallentò, saltarono giù in molti.Dopo qualche tempo si presentarono i gendarlòi a casa dei nonni per chiedere notizie del figlio.Naturalmente si fecero vedere sorpresi e preoccupati dell'accaduto, e tutto in quel momento fini li.Dopo due mesi circa però si presentò la polizia di stato con dei tedeschi e come conclusione dell'assenza del figlio, presero mio nonno SANDRO in "ostaggio".La detenzione fu nella stazione ferroviaria, dove era trattenuto con molti altri, e mattino e sera dovevamo portargli il cibo.La primavera era inoltrata e tutti i lavori dei campi restavano da fare col nonno che non si rassegnava a quel forzato far nulla.Siamo ricorsi alle persone più influenti, ma l'arresto era obbligatorio e non si poteva fare niente.Allora mia madre, solito grande cuore, propose di fare uno scambio, LEI al posto del nonno.E così fu, da allora il cibo lo portavo io a mia madre.L'arresto durò più di un mese ed i miei viaggi con il cibo pure.Poi anche questo fini.Intanto zio Bruno, un po' allo sbando, si spostava da una montgna all'altra,non sapendo bene dove dirigersi.Ricordo che per un certo periodo viveva vicino al seccatoio e qui pure io e mia nonna senza essereconsapevoli del rischio grande che si correva se i tedeschi ci avessero trovati colà.Durante un rallestramento di casa per casa ,(nonno non aveva ancora avuto le brillanti idee che gli vennero poi) riuscì in tempo a scappare nell'orto e nascondersi dietro la gabbia deiconigli.Mia madre mi disse di avvisarlo di non muoversi che erano in casa....e così fingendo di dare cibo alle bestiole gli parlai.Nonno era furente, mi sgridò dicendomi di andarmene.Dopo un po' ritornai ad avvisarlo che se n'erano andati...(le mie azioni erano incomprese.)LE TRAPPOLE DI NONNO BEPPE:così le chiamò zio Bruno (lo zio scappato dal camion,i primi tempi tornò a casa nascondendosi dove poteva).Nell'intento di trovargli un nascondiglio, venne in mente a nonno Beppe di togliere delle molle da un pagliericcio per ottenere un vano in cui nascondere zio Bruno.Cominciarono i lavori di "sgombero" e dopo diversi tentativi l'abitacolo fu ultimato.Si fecero le prove necessarie e anche se zio BRUNO, OMACCIONE FORZUTO, si lamentava di essere troppo allo stretto, dovette ficcarcisi suo malgrado, il giorno che stava mangiando ed iniziò il rallestramento dalla casa vicina.Per fortuna la visita fu breve e lo zio potè liberarsi mezzo asfissiato:giurò che non si sarebbe più lasciato ficcare nel materasso...si trattava di una trappola da topi più che un rifugio e così fu,non vi entrò più.Altra trappola..., questa per sè stesso: scavò nell'orto delle buche con sedile, in queste buche lui nonno, si sedeva e io dovevo ricoprirlo con frasche; se però il "tedesco" anzichè percorrere il sentiero faceva un passo laterale, ci sarebbe finito anche lui dentro.In queste buche entrò una sola volta.NONNO BEPPE sapendo bene il tedeco in quel periodo fece anche l'interprete.Salvò zio ANGELOperchè intervenne mentre già puntavano il fucile allo stesso, che essendo sordo, non aveva inteso l'ALT della pattuglia.Intervenne sovente per chiarimenti necessari presso la miniera di Nucetto.Fra l'altro ricordo che una domenica, sentendo i comandanti tedeschi chiedere ed informarsi su quale solennità religiosa ricorreva, avvisò quante più persone potè di NON recarsi in chiesa per il vespro.Terminata la funzione i tedeschi attendevano all'uscita della chiesa e prelevarono tutti gli uomini presenti.Gli aerei inglesi o americani, hanno bombardato Bagnasco 4 o 5 volte, specialmente cercavano di colpire la ferrovia.Ricordo un giorno ,mia nonna doveva recarsi nel suo campo appunto adiacente la ferrovia, ma non vi giunse. Quando le bombe cominciarono a cadere si nascose sotto il banco della verduraia, per fortuna,una bomba cadde proprio nel suo campo, fece uncratere grande metà della proprietà. ALTRO EPISORIO.nella casa vicina a quella dei miei nonni,viveva certo Carazzone,padre, madre e due figli in età di "richiamo."Un giorno venne perquisita la casa, data l'assenza dei figli, trovarono però 2 nastrini trcolore!Fu sufficiente questa scopertaper dare fuoco a tutta la casa.Mio nonno voleva portare in salvo qualche mobile o supellettile, gli fu intimato il NO, poteva solo provvedere a bagnare la parete adiacente casa sua perchè non frosse danneggiata.COSì LA CASA DEL VICINO BRUCIò 3 giorni.Nel frattempo arrivò a Bagnasco il Comando Militare Tedesco, non so bene perchè (forse per il fatto che nonno Beppe poteva fare da interprete),ma si stabilì proprio in casa dei miei nonni con radio rice-trasmittente, antenne varie il tutto nascosto sotto gli alberi della bealera.Fu requisito il piano terreno della casa e cominciò un continuo andi-rivieni dei mag-giori gradi.Noi eravamo confinati al 1° piano e loro si comportavano da padroni assoluti servendosi di polli,conigli e quanto la terra nell'orto poteva produrre, mentre la stufa eraperennemente accesa notte e giorno!A quel tempo avevamo un bel cagnone che di notte ogni tanto abbaiava.Si era sparsa in paese la voce che quella notte sarebbero scesi dai monti i partigiani per un attacco.Potete immaginare la tensione creatasi fra gli abitanti e la paora per quello che poteva succedere.Ci coricammo tenendo le orecchie ben aperte e ricordo che ad un certo punto, mia madre,nonnaBattistina disse"hanno già ucciso il cane, da tanto tempo non si sente più abbaiare!" e restammo fino al mattino, dormendo poco e con la tremarella in corpo.Al risveglio siamo andati nella cuccia e con sorpresa, il cane dormiva ancora e fu duro svegliarlo: gli avevano dato una bella dose di sonnifero.Passò molto tempo e molti altri fatti accaddero, verso il finire della guerra molta agitazione si notava tra le truppe tedesche, il comando era già partiro e pochi militari giravano ancora per il paese.Quando si avviinò il periodo della ritirata germanica i tedeschi ammassarono tutte le bombe che possedevano o che avrebbero dovuto trasportare, sul greto del fiume Tanaro.Fecero una decina di mucchi molto alti e poi diedero fuoco, raccomandando alla popolazione solo di tenere le finestre aperte per risparmiare i vetri.POTETE IMMAGINARE IL CONCERTO.poi partirono.qualche bomba però rimase inesplosa e venne raccolta successivamente da personale italiano competente.A questo proposito ricordo un certo TITIN, anziano gran raccoglietore di oggetti vari.Una sera venne da mia nonna a "viè"(stare assieme chiaccherando del più e del meno), PORTANDO CON Sè UN BELL'OGGETTO ROSSO CHE DEPOSITò SULLA STUFA, era una bomba! Gli adulti si misero a strillare e lui se ne andò con l'ordigno sotto il braccio.Ho dimenticato l'atterraggio forzato del primo elicottero mai visto, nel campo d'aviazione:un'ora dopo restava solo più lo scheletro e tutta la popolazione ne aveva fatto razìa, impadronendosi dei materiali speciali che lo componevano.Le giovani presero il paracaduteper farne camicie e camicette, gli uomini tagliarono le pareti fatte di compensato precompresso ecc.ecc.dopo tutti furono impauriti per le perquisizioni eseguite da tedeschidei paesi vicini che avevano avvistato il veicolo.A quei tempi i tedeschi non stazionavanoancora in Bagnasco.

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Tuesday, October 03, 2006

MEMORIE DI GUERRA

MEMORIE DI GUERRA: si, la seconda guerra mondiale, con tutte le sue tragedie, i suoi eroi, le sue vittime .. quanti ricordi, quante avventure, quanta sofferenza .. ormai racchiusa solo nelle memorie dei nostri nonni .. che rischiano di andar perdute per sempre.
Non manca molto prima che tutto ciò venga spazzato via dal tempo.
Spetta a noi: nonno, nonna, raccontaci!
... e scrivete qui le loro parole!
Raccogliamo le testimonianze di quel periodo, uniamole e creiamo insieme qualcosa che i nostri figli possano trovare, per non dimenticare ...